Denuncia di malattia professionale

Denuncia di malattia professionale: istruzioni per il datore di lavoro e per il lavoratore.

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’ Inail nel 2017 sono state 58.129, un dato che si configura in cale rispetto al 2016 (circa il 3,7% in meno) ma comunque molto rilevante.

Quali sono le patologie più contratte dai lavoratori?

  • patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo circa 61%
  • patologie del sistema nervoso (11%)
  • patologie dell’orecchio (8%)
  • patologie del sistema respiratorio (5%)
  • tumori (4%)

Le cinque tipologie di malattie professionali indicate rappresentano circa il 90% delle malattie professionali protocollate.

I soldi dell’INAIL, notoriamente, sono contenuti e l’INAIL, per legge, ha sia il diritto che il dovere di esercitare la famosa “azione di regresso”, ovvero RICHIEDERE AI DATORI DI LAVORO colpevoli, la RESTITUZIONE DELLE SOMME VERSATE a copertura dei danni indennizzati.

SE SEI UN DATORE DI LAVORO, UN LAVORATORE O UN RSPP, COSA DEVI SAPERE SULLE MALATTIE PROFESSIONALE, COME COMPORTARSI E TUTELARSI

1.Cosa si intende per malattia professionale?

Si tratta di una patologia la cui causa agisce in maniera lenta e progressiva sull’organismo del lavoratore. Dal punto di vista del riconoscimento effettivo si deve riscontrare un rapporto diretto di causa tra rischio professionale e malattia.

Da cosa può essere dato il rischio professionale? La malattia si contrae per esposizione a determinati rischi correlati al tipo di lavoro svolto, come il contatto a polveri e sostanze chimiche nocive, rumore, vibrazioni, radiazioni, misure organizzative che agiscono negativamente sulla salute, ecc.

Una altra possibile causa può essere data dall’ambiente nella quale viene svolto il lavoro ( ad esempio dovuto alla presenza di amianto).

  1. Quanto tempo ha il lavoratore per denunciare la malattia professionale? Il lavoratore deve denunciare la malattia entro 15 giorni dalla sua manifestazione. Altrimenti perderà il diritto all’indennizzo per tutto il periodo antecedente alla denuncia.
  2. A chi va denunciata la malattia? Il lavoratore deve denunciare la malattia al proprio datore di lavoro, consegnandogli una copia del certificato medico. Il datore di lavoro ha quindi l’obbligo di inviare la denuncia all’INAIL entro 5 giorni lavorativi.
  3. E se il datore di lavoro non lo fa? Sono previste delle sanzioni amministrative (fino a 7745 euro), oltre che la possibilità da parte del lavoratore di procedervi autonomamente, in caso di inerzia del suo datore di lavoro.
  4. La malattia può essere richiesta da un lavoratore che non lavora più per me? Sì.
  5. Ciò significa che può essere richiesta anche dopo molto tempo, forse anni? Esatto.

Se il nesso di causa tra una malattia ed il lavoro emerge dopo anni, è così.

Per alcune malattie il periodo massimo di indennizzabilità dalla cessazione della lavorazione è illimitato.

  1. La malattia professionale può essere richiesta anche da un socio di una società, ad esempio una s.n.c.? Sì. Questo comporterà a carico della società e dei suoi rappresentanti tutte le responsabilità previste dalla legge per la sicurezza sul lavoro.
  2. L’INAIL può chiedere indietro al datore di lavoro le indennità versate al richiedente (o ai suoi eredi)? Sì, si tratta della temuta “azione di regresso”. Tra l’altro, secondo l’articolo 61 del D.Lgs 81/2008 (o Testo Unico per la Sicurezza), ogni volta che parte un procedimento penale relativo ad una lesione grave o mortale il Pubblico Ministero informa d’ufficio l’INAIL affinché possa procedere con tale azione.
  3. Esiste un elenco di malattie professionali? Sì, esistono due tabelle.

Una relativa all’industria ed una relativa all’agricoltura.

Esistono 85 diverse malattie per l’industria e 24 per l’agricoltura.

Ad ogni malattia sono state associate delle lavorazioni che possono causarla. Se un lavoratore è stato adibito ad una delle lavorazioni indicate, la malattia professionale normalmente viene riconosciuta, se denunciata entro i termini indicati. Alcuni dei quali, come detto, sono illimitati. (Decreto 9 aprile 2008)

Tramite il link riportato sotto vengono riportate malattie professionali riconosciute.

http://www.salute.gov.it/imgs/c_17_normativa_1688_allegato.pdf10. E se ho una malattia non compresa nell’elenco? La malattia è denunciabile, ma in questo caso è lavoratore a dover dimostrare il nesso di causa tra la lavorazione e la malattia.

Per cui si hanno due possibilità:

– “malattia professionale tabellata: se la malattia e la lavorazione sono previste in tabella, scatta la presunzione legale di origine professionale;

– malattia professionale non tabellata: se la malattia non è presente in tabella, la professionalità può essere riconosciuta, ma l’onere della prova è a carico del lavoratore” (deve dimostrare l’origine professionale della sua patologia fornendo le prove dell’esistenza della stessa, della causa di lavoro, del rapporto eziologico).

  1. Tra tutte le malattie professionali denunciate, quante ne vengono riconosciute?

Mediamente tra il 30 ed il 40%.

  1. Sono un datore di lavoro. Cosa mi succede se un dipendente denuncia una malattia professionale? L’INAIL ti invierà un questionario, come questo, in cui ti chiederà:

– DVR munito di data certa e sottolineiamo data certa

– Visite mediche effettuate in merito alla sorveglianza sanitaria

– Valutazione dettagliata e specifica relativa al rischio che ha causato la malattia, come rumore, vibrazioni, MMC, Movimenti ripetitivi, ecc.

– Libretti delle attrezzature di lavoro

– Questionari vari per verificare l’esattezza delle valutazioni

Ti avevo già detto che le valutazioni devono avere data certa? Si, ma lo ripetiamo.

Le valutazioni devono avere data certa. Il che significa che non possono essere prodotte a posteriori.

13. E se non sono in possesso di questa documentazione? Ti consigliamo di contattare un buon avvocato e la buona notizia è che le spese possono essere condivise con il tuo RSPP.

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