Caduta dalla scala a forbice durante la pulizia del lampadario

Cassazione Penale sentenza n. 29610 del 26 ottobre 2020

La Corte di appello di Milano il 28 gennaio 2029, in parziale riforma della sentenza con cui il Tribunale di Milano il 13 settembre 2017, all’esito del dibattimento, ha riconosciuto P.N. responsabile del reato di lesioni colpose, con violazione della disciplina antinfortunistica, nei confronti di A.M., in conseguenza condannandolo, senza circostanze attenuanti, alla pena stimata di giustizia, ha concesso all’imputato i benefici della sospensione condizionale della pena e della non menzione; con conferma nel resto.

I giudici di merito hanno così – concordemente – ricostruito l’accaduto.
Il 24 aprile 2013 la signora A.M., dipendente con mansioni di operaia (addetta alle pulizie dei lampadari ed a piccole manutenzioni non elettriche) della s.r.l. “N. G.”, il cui amministratore unico era P.N., essendo salita su una scala portatile del tipo “a forbice” per pulire un grosso lampadario del Teatro alla Scala di Milano, a causa del cedimento della gamba sinistra, è caduta a terra, ha battuto la schiena sulla scala e si è fratturata una vertebra, con conseguente impossibilità di attendere alle ordinarie occupazioni per novantacinque giorni.
La donna era reduce da un precedente infortunio sul lavoro, avvenuto sette mesi prima, il 25 settembre 2012, in occasione del quale si era fatturata in più punti la gamba sinistra (tibia, perone e malleolo), con impossibilità di attendere alle ordinarie occupazioni per centotrentanove giorni e con postumi permanenti (placche e numerose viti), sicché il medico del lavoro (dr. Luca Rosario T.) in data 8 marzo 2013 aveva espresso un giudizio di idoneità al lavoro condizionato però allo svolgimento di lavori non in altezza e non comportanti l’utilizzo di scale portatili.
Secondo quanto ricostruito dai giudici di merito, la conformazione dei luoghi e la ristrettezza degli spazi non consentiva, per l’attività da svolgersi la mattina dell’infortunio, l’uso, in alternativa alla scala, di un trabatello cioè di una piccola impalcatura fatta di tubi e di tavole.
L’incarico di svolgere il lavoro nel corso del quale A.M. era caduta dalla scala era stato dato alla donna da un geometra dell’ufficio tecnico del Teatro alla Scala…….. scarica la sentenza completa       Fonte: CassazioneWeb

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